sebastiano
All’inizio ci si trova sempre qui. All’inizio…
Ogni volta che si parte per un nuovo cammino artistico, la difficoltà è proprio quel primo passo, quel primo disequilibrio verso l’ignoto…
E così nel tentativo di sfuggire alla “pagina vuota dello scrittore”, ci si butta a capofitto nelle associazioni più ardite, negli spunti più eterogenei e centrifughi per poi pian piano tirare fuori un filo, il bandolo della matassa; uno dei bandoli, perché poi effettivamente la creazione diventerà tutta una questione di trama e ordito…
Ora mi piacerebbe condividere con te questo spaesamento iniziale, questo accumularsi di ipotesi e idee, di vicoli ciechi e improvvise svolte fino allo sfociare nell’incontro col pubblico. Lo faccio lungo un piccolo percorso, un breve girovagare tra immagini, riflessioni, testi e immagini raccolte fino a qui… un qui che abbiamo condiviso poco fa.
L’inizio e la fine, in un’immagine
dalla copertina del primo libretto di appunti (in cui “Andante” è solo il nome di un progetto) a quella della cartellina che racconglie gli esiti delle ricerche, i copioni e gli spartiti dello spettacolo (in cui “Andante” è diventato non solo un logo, ma un oggetto vivo)

Vicolo cieco
Nell’accumulo di materiale si sa già che molto di quello che si è prodotto non finirà nello spettacolo, servirà forse come spunto per altro o come sintesi di un pensiero che ne porterà altri.
Questo è un componimento poetico ispirato alle ricerche fatte attorno al concetto di “paesaggio” come atto creativo del camminante che lo attraversa: il paesaggio esiste in colui che lo attraversa, attraversandolo a sua volta. Camminante e paesaggio in perpetuo dialogo…
Paesaggio
Seguimi, dice,
perditi.
Lascia che sia
foresta
deserto
mare aperto.
Punto
perso.
Il ritorno
Ritorto
volgersi dell’altrove
di pensieri groviglio.
Creami
Ascoltati
Traccia forme d’acqua
sorgenti di vene
radici,
dice.
Riemergo
Penso,
senti?
Riemerge
Respiro
Schizzi, spunti e riflessioni sugli spazi
Altro punto fondamentale dell’esperienza che abbiamo voluto proporti è legata a come gestire lo spazio, come disegnarne le geometrie; e come di conseguenza definire la posizione relativa tra noi camminanti di Andante (la prossemica)


Ritmo e ritmi
Un dietro le quinte, un momento di lavoro con Antonella, compositrice dei pezzi musicali dello spettacolo; un’improvvisazione alla ricerca dei ritmi adatti al pezzo “El camino se hace al cantar” e lo studio del ritmo del canto stesso
Spunti
L’incontro di John Cage da Mike Bongiorno a “Lascia o raddoppia” è stato una scoperta folgorante nel nostro ricercare intorno al suono, al silenzio e al paesaggio sonoro. Tanto folgorante da portare a un “culmine” di Andante.
link: https://www.youtube.com/watch?v=D5ecd0xVHbk
link: https://www.ilpost.it/2012/09/05/john-cage-mike-bongiorno-lascia-o-raddoppia/
Camminare come…
Durante le prove e i momenti di confronto, abbiamo cominciato ad elencare associazioni (più o meno fantasiose) con l’atto del camminare.
Camminare come…
- camminare come un continuo travaso di peso (“di miele” in Yoga, di E. Carrere)
- camminare come una continua composizione di pendoli (da un punto di vista anatomico-motorio; vedi https://www.scienzemotorie.com/analisi-del-cammino/)
- camminare come un atto rivoluzionario
- camminare come ripercorrere (i passi degli antenati, i sentieri tracciati)
- camminare come atto creativo
- camminare come atto mimetico
- camminare come atto rituale
- camminare come atto esistenziale
- camminare come gesto sovversivo (da Camminare. Un gesto sovversivo, di Erling Kagge )
- camminare come atto essenziale
- …
Quali altri ti vengono in mente?